Il BIM non è (solo) un modello 3D

Il BIM non è (solo) un modello 3D

Uno dei luoghi comuni più diffusi è quella di accostare il BIM come semplice modellazione 3D. Ma ovviamente c'è molto di più: in primis tra gli utilizzi principali del 3D rientrano le cosiddette "clash detection" interdisciplinari, ovvero una verifica delle interferenze che potrebbero esserci tra architettura, strutture e impianti prima che determinati lavori vengano eseguiti e/o specifiche forniture vengano ordinate, al fine di evitare che in cantiere si possano manifestare delle criticità; inoltre, nella modellazione 3D, diventa fondamentale l'implementazione ed il rispetto dei cosiddetti "standard BIM", grazie ai quali sarà possibile codificare, parametrizzare e mappare ogni prodotto e/o componente facente parte del modello BIM ed -in contemporanea alla gestione dei dati- sarà possibile validare i modelli BIM e di conseguenza monitorare correttamente le quantità, le WBS, i tempi (4D) ed i costi (5D) relativi alle lavorazioni e/o alle forniture. Un costante aggiornamento insomma tra chi gestisce il progetto a livello manageriale e chi è in grado di fornire dei riscontri dal cantiere; a titolo indicativo un paio dei principali tangibili vantaggi potrebbero essere: 1) comprendere subito il verificarsi di eventuali scostamenti rispetto alle quantità, alla programmazione e ai costi; 2) la possibilità di poter intraprendere valutazioni e/o immediate azioni correttive. Ulteriori obiettivi di progetto e dei modelli BIM potrebbero essere inerenti la sostenibilità (6D) oppure il facility management (7D); inoltre è in valutazione ed in discussione nei tavoli tecnici dedicati, la possibilità di estendere le dimensioni dei modelli BIM (ad esempio per scopi inerenti la sicurezza)